curiosità stroriche padovane  1°

UN CONTADINO AMBASCIATORE

Belcarlo Brugnachi nacque verso il 1250 a Boccon piccolo villaggio in comune di Vò nei colli Euganei da famiglia plebea. Ciò però non lo condannava a condizione ignobile, perché sotto il governo popolare della Repubblica Padovana. anche i plebei quando avevano i meriti entravano nei collegio dei giudici ed anche nei consigli e nelle assemblee della città e talvolta venivano elevati ad alte dignità ed uffici della pubblica Amministrazione.

Belcarlo divenne giudice ed illustre giurista e professore dell'Università: e tali uomini Padova adoperava anche per qualche importante ambasciata. Infatti suIla discordia tra l'imperatore Arrigo VII e Padova, avendo gl'imperiali sobillato Vicenza contro il legittimo possesso dei Padovani, questi gli inviarono nel 1311 un'ambasceria composta di Enrico Scrovegni, Antonio Rogati, Antonio Lion, Albertino Mussato e Antonio Vigodarzere alla quale era aggiunto come legista Belcarlo Brugnachi.

L'imperatore risiedeva presso Brescia, ed i nostri ambasciatori per timore di qualche cattivo incontro nel territorio vicentino in ribellione presero la strada più lunga passando per Bologna. Ma giunti in quella città si videro chiuse le porte e vietato loro l'ingresso come persone ritenute amiche dell'imperatore contro il quale i Bolognesi erano ferocemente irritati.

Giunti gli ambasciatori a Brescia in presenza di Arrigo parlò prima Albertino Mussato vigoroso ed ornato oratore già conosciuto dall'imperatore per altre ambascerie: poi parlò il nostro Belcarlo ed ottenne ciò che voleva.

Tornati a Padova con un imperiale scritto che dichiarava la pace, gli ambasciatori furono accolti dai cittadini con plauso .ed acclamazioni. Nel 1314 Treviso chiamò Belcarlo per fondare una scuola di legge anche in quella città offrendo un lauto stipendio. Egli accettò, ma non sappiamo quanto tempo si fermasse a Treviso: fatto sta. che nel 1318 era tornato a Padova, e fu inviato quale ambasciatore di pace a Cane della Scala che aveva occupato Monselice e minacciava di assediare Padova.

Ottenne la pace, ma i fautori di Cane che a Padova erano numerosi gli saccheggiarono la casa. Dopo questo fatto non troviamo altre notizie di lui, ed è da ritenere che sia morto in quell'anno.

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Ignazio Sommer (Merzio)